Qualche giorno fa, ho seguito un breve corso di aggiornamento tenuto da Vittoria Busatto.
Una delle sue proposte di attività riguardava la correzione collettiva di un testo libero.
Lunedì abbiamo subito provato a mettere in pratica l’idea: come nostra abitudine abbiamo iniziato la giornata e la settimana con il gioco del passaparola: ogni bambino, a turno, racconta brevente un episodio del fine settimana, qualche avvenimento che si attende con ansia o esperienze accadute anche tempo prima ma che si desidera rendere note ai compagni. Ogni bambino racconta, poi passa la parola a un compagno. Le regole da rispettare sono poche ma essenali: non interrompere chi sta parlando, ripettare il turno e stare attenti a chiamare solo chi non ha ancora parlato. Da maestra aggiungo, pian piano, qualche regola per migliorare la correttezza (non si inzia con “che io”…).
Questa settimana, al termine del giro, un bambino estratto a sorte (per noi il primo a provare è stato Alessandro) ha dettato alla maestra la sua “comunicazione”.
Ecco che cosa ho scritto alla lavagna:
“SONO ANDATO A PESCARE E HO PESCATO TRE PESCI.”
Non poteva esserci spunto migliore per il nostro lavoro: giochiamo ai detective!
Quante cose non sappiano! Proviamo a stimolare il ricordo di Alessandro facendogli tante domande. I bambini hanno subito preso gusto e le domande non finivano più. Io, su un cartellone, ho scritto sia le domande che le risposte del nostro compagno che con sempre maggire precisione rievocava l’esperienza. Non ho dato suggerimenti, i bambini da soli “sentivano” cosa mancava.
Alla fine, insieme , abbiamo fatto ordine e abbiamo riscritto il testo. Ci è sembrato proprio bello e tutti ora non vedono l’ora che arrivi il proprio turno… sì, abbiamo deciso che ogni lunedì scriveremo le nostre storie e ne faremo un libro!
Ecco il risultato:
“Quest’estate, in agosto, ero in montagna con i miei nonni perchè la mamma e il papà dovevano lavorare. Un sabato mattina sono andato a pescare: mi piace tantissimo! Ho usato come esca i tortellini e lo scooby – doo e ho preso due persici e una trota. La trota era grigia con la pancia bianca mentre i due persici avevano anche le pinne rosse. E’ stata dura tirarli su perchè erano grossi! Ho lasciato scappare la trota che si è nascosta sotto un sasso. I persici li ha cucinati in padella la nonna: erano buoni. Alla fine ho pensato: “Se ci andavo tante volte chissà quanti ne pescavo!”
Scrivere il testo insieme ci ha dato l’occasione per rivedere la divisione in sillabe, alcune difficoltà ortografico e per lavorare sulla scelta della punteggiatura adatta.